Cibo e galateo a tavola. Nei miei
viaggi in Giappone ho appreso che la
cucina è un’arte. Non solo nella presentazione delle pietanze ma anche nel modo
di degustarle. Mi hanno insegnato ad iniziare prima con un sapore, poi passare
al successivo. Questo per dar modo alle papille gustative di apprezzare il cibo
servito. La presentazione dei cibi poi è spettacolare, artistica : un piacere
per gli occhi. L’arte di disporre il cibo varia a seconda delle stagioni e
degli ingredienti. Il vasellame
utilizzato è molto particolare in perfetta sintonia con le pietanze servite. Nelle
ceramiche e porcellane , all’interno,
spesso disegni che ricordano antichi dipinti,
anche ricordi di ukiyo-e di stile
figurativo, rappresentazione del mondo fluttuante; delicati
motivi floreali bianco blu , motivi intrecciati con
uccelli e fiori. Il vasellame può essere
in lacca, porcellana, ceramica, legno. Vengono utilizzate e presentate a tavola
in colori e modelli diversi. Colori che si armonizzano con il nero e il rosso delle lacche. Ciotola con
coperchio in lacca. Le ciotole servono per il riso, zuppe e brodo. Anche quella per il tè può
presentare le stesse caratteristiche di fini
decori. Posto d’onore :in
Giappone questo posto, riservato a una persona importante, non è a capotavola
ma davanti al famoso tokonoma. E’ una nicchia che troviamo sia nelle case
tradizionali che in vari luoghi. Al suo interno si può trovare una antica calligrafia, o un raffinato ikebana ,composizione floreale tipica giapponese.
Una vera rappresentazione artistica floreale. L’ospite volta le spalle al
tokonoma .Senza dimenticare il galateo a
tavola ! Ricordate che in Giappone il galateo è raffinato . A tavola è
importante osservarlo. Se siete in un ristorante tradizionale le scarpe si
lasciano prima dell’entrata. Dopo il rituale saluto viene servita una salvietta bianca umida, calda, su
un piccolo vassoio: serve per pulirsi le mani. Poi va riposta ,piegata, sul
vassoio. Al posto delle posate si usano gli hashi, i bastoncini. Possono essere laccati, in legno tradizionale, con varie fogge. C’è una piccola base in ceramica, hashioki , per appoggiare la loro
estremità che non deve toccare il tavolo. La posizione è orizzontale e
parallela al tavolo. Gli hashi si tengono con la mano destra e con la sinistra
si tengono le ciotole nel caso venga servito del cibo come il riso. In questo
caso la ciotola si avvicina elegantemente alla bocca. Ricordate che il riso non
va mai avanzato perché considerato un cibo sacro. Hashi: si tengono nella parte alta, tra pollice e medio, l’indice serve
per muoverli. Il cibo non deve mai essere “infilzato
“.Non sono difficili da usare basta fare un po’ di pratica. Ricordate di
non metterli puntati nella ciotola del
riso o puntarli verso i commensali. Il sushi , riso ricoperto da pesce, va intinto nella salsa di soia dal lato del
pesce altrimenti il riso si disfa. Alcuni
estimatori lo mangiano con le tre dita della mano destra. Generalmente
viene servita la bevanda tradizionale il sake. Ogni commensale serve il suo vicino, mai nel proprio bicchiere:
se desiderate non riceverne più basta lasciare un po’ di liquido nel bicchiere.
Altra bevanda è il tè verde con proprietà rinfrescanti, o dei tè tostati a seconda
delle pietanze servite. D’uso i vari brindisi accompagnati dalla parola kampai.
Quando si porta una ciotola , o
tazza, alla bocca per bere si usano le due mani : si tiene nella parte
inferiore con la sinistra e con la destra la si accompagna. All’inizio del pasto si usa dire itadakimasu, buon appetito. Per
ringraziare chi ha offerto gochismsama
deshita, al termine arigato. Impossibile
scrivere in merito alla cucina giapponese, non basterebbe un libro. Per finire
vi segnalo un libro che amo
particolarmente :Istruzioni a un Cuoco zen , ovvero come ottenere
l’illuminazione in cucina, di Dogen –
Uchiyama Roshi ( Ubaldini Editore ). Un testo che ci introduce alle regole in uso nei monasteri zen. Regole
che dovremmo osservare nella nostra vita quotidiana. “ preparare il pasto con
attenzione “ “ riporre in alto le cose
che vanno in alto e in basso quelle che stanno più stabili in basso “ .
Maneggiare con cura gli attrezzi . Il ruolo del tenzo ( responsabile della cucina ) nei monasteri zen è molto
importante : deve aver cura di tutta la comunità. Senza entrare nei dettagli
del buddhismo vi consiglio di leggerlo. Foto
in apertura “ Fucha –Ryori (Kanga-an)”per gentile concessione Copyright (C) City of Kyoto and Kyoto
Tourism Council All rights reserved . Foto ©Mariagrazia Toniut
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