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martedì 24 giugno 2014

LIBRO: ELOGIO DEL MUSCHIO di VĖRONIQUE BRINDEAU

                                      
Scrivere la recensione del libro Elogio del Muschio ( Casadeilibri Editore ) non è facile. Perché ? Perché questo libro ci “indica la Via alla conoscenza del muschio”.
Immagini bellissime che , forse più delle parole, introducono al suo uso nella tradizione giapponese. “ Muschi d’un verde profondo , la polvere del mondo è lontana “ Sen no Rikyū ( citazione retro cover copertina ). Conosceremo  Il muschio dei templi buddhisti ,  dei giardini zen,
delle lanterne di pietra,  delle case dedicate alla Cerimonia del Tè, delle cascate d’acqua fresca. Il muschio che  rappresenta pace, silenzio, invita alla riflessione , a lasciarsi andare all’emozione dei suoi colori e delle forme che assume. Un tappeto che invita a sedersi, coricarsi. La tentazione è pubblicare solo alcune foto e lasciare a voi la sua lettura !  Erano prima del tempo degli uomini, ben prima di quello degli alberi e dei fiori .. Così inizia il capitolo primo del  libro di Véronique  Brindeau “….
I monaci in pellegrinaggio vi posano il capo e sognano. I giardini li accolgono e li accostano a templi. Sulle tettoie di paglia degli eremi, sopra ogni paletto tarlato, come fiori alla merce del vento lungo il cammino. Il giardino che porta alla casa del te, dove si reca chi vuole affrancarsi dal mondo, e tessuto di muschi. Essi sono l’immutabile e unico scenario del teatro nō, dipinti sui rami di antichi pini tutti nuovi, al - crocevia dei sogni-  dove i vivi e i morti si parlano per mezzo di immagini. Eccoli comparire in una poesia del x secolo, estratta dal Kokinshū, che il Giappone si è  scelto per inno:

Possa il Vostro regno

durare mille e mille generazioni

fino a quando le pietre

diverran rocce

tutte coperte di muschio

Di quest’epoca che precede la storia, i giardini giapponesi serbano memoria. Come di tutto ciò che conserva traccia della grande età, si prendono cura di questo testimone facendogli posto attorno ai templi e innalzano al rango di tesoro il muschio più  semplice, come noi facciamo per venerabili querce, alberi monumentali e rose. Cosi a Kyōto, dove vibrano per i giapponesi le più delicate tonalità  di una natura nella quale amano riconoscersi, un Tempio dei profumi dell’Ovest, più  conosciuto come Tempio dei muschi, ha un manto vegetale che si limita a quest’ordinario ospite dei boschi: il più umile e il meno intenzionale dei tappeti verdi, dono del tempo che passa, che l’attenzione dei giardinieri trasforma in un fresco drappeggio di smeraldo disteso tra aceri, canfori e cedri. Al punto che questo luogo eletto del buddhismo zen, il cui nome originario ricorda l’orientamento, ad occidente della villa, e la direzione del ponente, paradiso del Buddha, rappresenta oggi uno degli archetipi del giardino giapponese, ammirato come i giardini secchi piu celebri e primo nelPantheon orticolo del Giappone. Poichè e proprio in Giappone, e là  solamente, che si ammirano e coltivano questi muschi modesti, detestati dai nostri giardinieri, intenti al contrario ad estirparli. Se il Giappone li apprezza, cura e coltiva, l’Occidente di norma li ignora o li caccia: nemici giurati dei  tappeti erbosi, essi deliziano solo qualche botanico.

Immerso nel pensiero

dei ciliegi in fiore

sopra il muschio

stabilisco il mio giaciglio

e sonnecchio a primavera “

Veronique Brindeau, insegna storia della musica giapponese all'Institut National des Langues et Civilisations orientales. è coordinatrice editoriale alla Cité de la musique.  Ha pubblicato delle traduzioni dei racconti di Ikezawa Natsuki e una raccolta di poesie di Ogawa Shizue e scritto, con Frédérique Clément, Le jeu des fleurs, Hanafuda .  Elogio del muschio Pagine 108 illustrato, Foto a colori. Traduzione di Lorenzo Casadei.  CasadeiLibri Editore Collana Porte d’Oriente. Foto © per gentile concessione Casadeilibri Editore . Ve lo consiglio caldamente : un libro unico nel suo genere. Vi  ricordo che Casadeilibri Editore ha partecipato al Primo Festival Internazionale delle Religioni Sublimar, Società Umanitaria, Milano. Il libro è stato esposto tra i rami e l’antico tronco di una spettacolare glicine. Collocazione perfetta.Foto©mgrazia toniut copyright

 
http://www.casadeilibri.com/scheda%20elogio%20muschio.htm










venerdì 18 maggio 2012

BURBERRY : BIANCO E BEIGE SEMPRE CHIC

                                                                     
Della Collezione P/E 2012 ho già scritto ( articoli in archivio ) . Oggi vi propongo la collezione Burberry Brit White P/E12  caratterizzata da abbigliamento e accessori  donna -  uomo  prevalentemente bianchi o color sabbia-beige. Molto chic in questa stagione , abbinabili a tutto. Borsa Bianca: morbida borsa tote vintage in pelle di camoscio con dettaglio fibbia in metallo. Chiusura superiore a coulisse e con bottone magnetico, manici in pelle arrotondati Dettagli in metallo lucido. Borsa Beige: tote in morbida pelle effetto lavato con pannelli in pelle liscia. Chiusura con cerniera sul lato superiore, manici in pelle arrotondati, tracolla piatta staccabile con elementi in metallo con patina vintage . Pochette beige: pochette da polso con patta risvoltabile in morbida pelle effetto lavato. Chiusura con cerniera e bottone a pressione, cinturino da polso in pelle cinturata. Ballerine in pelle stile mocassino con nappe in pelle ornamentali. Punta arrotondata con dettaglio di cuciture in rilievo, punta elastica per un maggiore comfort. Soletta imbottita con logo Burberry in rilievo. Raffinati sandali infradito  in pelle con una delicata cinghia intorno alla caviglia. Leggera imbottitura sulle dita per maggiore comfort. Per il tempo libero:  zaino da lavoro stile vintage in resistente tela con dettagli in pelle. Manico in tela e bretelle regolabile con cinturini in pelle. Coulisse
sul lato superiore, due tasche da lavoro oversize.Due tasche interne applicate, una tasca interna con cerniera.Logo Brit applicato sul davanti. Non può mancare l’orologio e il portachiavi.
 

 http://www.burberry.it/  www.twitter.com/burberry