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venerdì 8 luglio 2016

PARIGI MUSEO GUIMĖT nuove sale Giappone - Corea e Mostra « Mirror du désir «

                                 
Nel famoso Museo Guimét di Parigi sono state inaugurate  nuove sale dedicate al Giappone e Corea . Valorizzate le arti decorative antiche , contemporanee e la cronologia. In onore di Koechlin, Gillot, d’  Ennery  L’armatura Samurai del Giappone  : nel centro della sala dedicata al periodo Edo. Sala  Giappone : la cultura giapponese è ben rappresentata  da  costumi, tessuti, ceramiche, esempi decorativi, maschere. Le maschere del  teatro Noh - dal 14 al 16 ° secolo –  rappresentano l'estetica di  questo periodo – Muromachi.  Interessanti le maschere di teatro religioso molto rare. Armure de samouraï XVI secolo, attribuita a Yoshimichi. Per l’armatura :  periodo Edo (1603-1868), tardo 17 ° o 18 ° secolo ; dettagli in lacca, cuoio, seta. Antica collezione di Gélise Didot et Sir Frank Bowden – 2015 . © MNAAG i diritti riservati. Boîte à décor des 53 stations du Tôkaidô   Scatola  in lacca . Giappone  metà  XIX sec.  23,7 x 19,5 x 13 cm. Achat 2015 © RMN-Grand Palais (musée Guimet)/ Thierry Ollivier .Miura Koheiji (1933 – 2006) . Delicato colore azzurro.  Pot couvert. Terre cuite à couverte céladon . Donato dall’artista 1994 © MNAAG / Droits réservés Sasai Fumie (née en 1973)    Beloved 8 Japon, 2013.  Laque sec creux , 48 x 31 x 23 cm Dono  della  galerie Mizen, 2015 © RMN-Grand Palais (musée Guimet)/ Thierry Ollivier .Vue des salles Japon  © Valentine Bonnaz MNAAG / Droits réservés  Foto in apertura .  Sala Corea  : maschere e quadri di monaci . Rappresentazioni della cultura dei villaggi e del buddhismo. Tre sale  per Varat, Collin de Plancy e Lee Ufan.  Si snodano nel periodo dei Tre Regni -  1 °-7 ° secolo, la dinastia Choson (1392-1910) fino al   XXI secolo con una particolare opera d'arte di carbone di legna di  LeeBae « Issu du feu », donata dall’artista nel 2015. Lee Bae con altre sue donazioni si inserisce in una estetica all'ombra del confucianesimo. Avalokitesvara à mille bras Corée  Kyongsangbuk-do, Songju, temple de Tongbang-sa . Epoque Koryo (918 – 1392) Xe – XIe siècle. Fonte de fer . Mission Charles Varat, 1888 © Musée Guimet, Paris, Dist. RMN-Grand Palais / Jean-Yves et Nicolas Dubois. Roi-gardien Corée . Epoque de l’unification Silla (668 - 918), royaume de Silla IXe siècle. Bronze. Achat 2004. © RMN-Grand Palais (musée Guimet, Paris) / Thierry Ollivier. Lee Bae (né en 1956) . Issu du feu. Paris, 2000. Morceaux de charbon sur toile. 194 x 150 cm. Don de l’artiste, 2015. © Valentine Bonnaz MNAAG / Droits réservés. Vue des salles Corée. © Valentine Bonnaz MNAAG / Droits réservés. Vue des salles Corée. © Valentine Bonnaz MNAAG / Droits réservés Mostra «  Mirror du désir «   L’immagine femminile nelle stampe giapponesi. Fino al 10 ottobre 2016 . Al MNAAG un’ esposizione che vi farà conoscere questo particolare mondo femminile nel periodo Edo (1603-1868).  Dalle passeggiate in barca, sotto alberi fioriti, al bagno, a letto . Non solo vedremo il posto che ricoprivano nella società, e le relazioni. Tra le stampe esposte : foto in apertura 4Torii Kiyonaga (1752-1815) Pique-nique sous les cerisiers en fleur à Asukayama. Époque d’Edo, 1787. Deux feuilles droites d’un triptyque, impression. polychrome, 75,7 x 45,4 cm. Paris, musée national des arts asiatiques – Guimet,. legs Isaac de Camondo, 1912. © RMN-Grand Palais (musée Guimet, Paris) / Thierry  Ollivier.  1 Katsukawa Shuncho (actif entre 1780 et 1795). Crépuscule sur la rivière Sumida. Époque d’Edo, fin de l’ère Tenmei (1781-1788). Diptyque, impression polychrome, 37,3 x 25 cm. Paris, musée national des arts asiatiques – Guimet,. legs Isaac de Camondo, 1912. © RMN-Grand Palais (musée Guimet, Paris) / Harry Bréjat. 2 Kitagawa Utamaro (1753-1806). Jeune femme prenant le frais sur une véranda. Époque d’Edo (1603-1868). Impression polychrome, 35 x 24,4 cm. Paris, musée national des arts asiatiques – Guimet, legs Isaac de Camondo, 1912 © RMN-Grand Palais (musée Guimet, Paris) / Thierry Ollivier. 3 Chobunsai (ou Hosoda) Eishi (1756-1829). Jeune femme observant sa coiffure dans un miroir. Époque d’Edo (1603-1868), 1795-1796 (?). Impression polychrome. Legs Drouhet, 1912 © RMN-Grand Palais (musée Guimet, Paris) / Peter Willi. 13 Kitagawa Utamaro (1753-1806) Femme se poudrant le cou. Époque d’Edo, 1795-1796. Impression polychrome, 36,9 x 25,4 cm. Cachet de l’éditeur Ise Mago. Paris, musée national des arts asiatiques – Guimet,. don C. Salouray, 1894. © RMN-Grand Palais (musée Guimet, Paris) / Droits Réservés. Presenti opere di artisti importanti dell’ Ukiyo-e giapponese. .  MNAAG – 6 place d'Iéna – 75116 Paris Métro Iéna / Trocadéro / Boissière / Bus : n° 63, 82, 32, 22, 30 / stazioni Avenue Kléber, avenue George V (place de l'Alma) / Taxis : Avenue d'Iéna  davanti museo. www.guimet.com  Ente Italiano Turismo Francese. www.france.fr






























 

domenica 6 dicembre 2015

Torino MAO Museo d’Arte Orientale mostre dedicate alla Cina e Giappone

                                         
 A Torino sono in corso due mostre particolari . “IL DRAGO E IL FIORE D’ORO Potere e Magia nei Tappeti della Cina Imperiale “. Per la prima volta esposte opere di arte tessile di rara bellezza e impatto visivo: 36 tappeti di manifattura cinese realizzati tra il 18° e il 19° secolo nei laboratori imperiali per adornare le immense sale e i podi dei troni dei palazzi dell’Imperatore nella Città Proibita di Pechino. Nelle foto 1 apertura Il Drago del Cielo Cina. Dinastia Qing (1644-1911).Epoca Qianlong (1736-1795).cm 247 x 308 nell’iscrizione: Ningshougong Yuange Beiyong . In dotazione di riserva per il Palazzo della Tranquillità e della Longevità. Drago Imperiale Cina Dinastia Qing (1644-1911)Epoca  Qianlong (1736-1795)cm 116 x 205  . Il   Drago rappresenta l’Imperatore, il Figlio del Cielo, il potere.  Foto   Il Fiore d'Oro. Cina.Dinastia Qing (1644-1911).Epoca Yongzheng (1722-1735).cm 184 x 331.  Il Fiore d’Oro dai mille petali è il simbolo dell’energia divina e dell’universo. Questi due simboli assieme ci raccontano dell’ordine del cosmo e dell’immortalità. Simboli religiosi : Buddha Cina Dinastia Qing (1644-1911)Epoca Qianlong (1736-1795).cm 123 x 214. Simboli della cultura e la società cinese.  Il Giardino Sospeso Cina. Dinastia Qing (1644-1911)Epoca Qianlong (1736-1795)cm 276 x 376.nell’iscrizione:Ciningong Beiyong. In dotazione di riserva per il Palazzo della Compassione e Tranquillità. La Danza del Leone delle Cinque Direzioni Cina.Dinastia Qing (1644-1911).Epoca Daoguang (1820-1850) cm 120 x 120. Opere selezionate dei tappeti imperiali di seta e metalli preziosi della dinastia Qing (1644-1911)provenienti da collezioni internazionali. Il tappeto è un’arte che esprimeva il  potere imperiale e la concezione del mondo a esso sottostante. Importante  la componente estetica e decorativa. Lavorazioni eccellenti di artigiani/artisti che utilizzavano seta, oro, argento e rame. In esposizione anche due vesti risalenti alla dinastia Qing provenienti da una collezione privata e una selezione di opere della collezione permanente. Il  MAO Museo d’Arte Orientale in collaborazione con la Fondazione Museo Asia. Dal  5 dicembre 2015 - 28 marzo 2016.MAO Museo d’Arte Orientale, Torino. via San Domenico 11. “Impressioni Giapponesi In dialogo con Monet” Esposizione  di dipinti giapponesi e stampe per indagare le influenze tra Giappone e Francia nel XIX secolo. In occasione della mostra “Monet dalle Collezioni del Musée d’Orsay”, in corso alla GAM di Torino, il MAO Museo d’Arte Orientale propone le influenze artistiche tra Giappone e Francia nel XIX secolo. Esposizione inedita di stampe e dipinti giapponesi.  Claude Monet (1840-1926)in dialogo con quattordici stampe e due dipinti giapponesi, provenienti da una collezione privata torinese. Prevalgono opere di Utagawa Hiroshige (1797-1858),  pittore paesaggista che , insieme a Kitagawa Utamaro (1753-1806) e Katsushika Hokusai (1760-1849) , è stato uno dei principali innovatori della xilografia giapponese e uno dei primi artisti apprezzato dagli impressionisti in Europa.  Foto in apertura : Utagawa Hiroshige (1797-1858).Il fiume Koganei nella provincia di Musashi, dalla serie 36 vedute del Monte Fuji  .Datata 1858. Xilografia policroma su carta, nishiki-e . Utagawa Hiroshige (1797-1858).Keishi (Kyoto), dalla serie 53 .Stazioni della Tokaido 1833-1834 o posteriore.Xilografia policroma su carta, nishiki-e. Il mondo fluttuante dell’ukiyo-e e l’estetica orientale impressionarono molto i grandi artisti europei . Dal 1872 venne coniato il termine japonisme per descrivere questa nuova tendenza. Monet amava  l’arte giapponese , in molti suoi quadri con serie dedicate alle ninfee e ai ponti. Nella sua abitazione a Giverny aveva oltre 230 stampe tra cui La Grande Onda a largo di Kanagawa” del celebre Katsushika Hokusai. Nell’esposizione si possono vedere le trasformazioni stilistiche ed estetiche dell’arte ottocentesca, con collegamenti tra le opere selezionate. Fino al 31 gennaio 2016. Foto per gentile concessione Museo MAO ©

 

 
















 

giovedì 10 settembre 2015

Milano Expo 2015 WASHOKU PADIGLIONE GIAPPONE

                    

A Milano, Padiglione Giappone  Expo 2015, il  14 ed il 15 Settembre , l’Agenzia per gli Affari Culturali del Giappone presenta un evento dedicato alla cultura gastronomica tradizionale del popolo giapponese . Tramandata anche  con rappresentazioni , opere del patrimonio artistico . Alla cerimonia di apertura sarà presente il  Commissario Prof. Masanori Aoyagi. Tema: Washoku, cultura gastronomica tradizionale del popolo giapponese “La trasmissione del nostro patrimonio intangibile alle future generazioni “ . Washoku, la cultura gastronomica tradizionale del popolo giapponese è stata inserita nella lista del Patrimonio Intangibile dell’Umanità UNESCO nel 2013. L’Agenzia per gli Affati Culturali utilizzerà schermi ad alta definizione per presentare ai visitatori scene di feste tradizionali e cerimonie rituali rappresentate negli oggetti del patrimonio artistico, compresi alcuni paraventi del XXVI secolo. Potrete  conoscere le caratteristiche del washoku :intima  connessione tra il cibo e le cerimonie rituali legate all’alternarsi delle stagioni ,attraverso l’arte dei paraventi e la pittura ukiyoe, caratterizzata da vivide descrizioni della vita quotidiana della gente comune. Scoprirete  il modo in cui il washoku esprime la bellezza della natura nell’alternarsi delle stagioni attraverso immagini filmate che descrivono il metodo artistico della presentazione del cibo e le lacche di squisita fattura . Lacche anche esposte. Durante la Cerimonia di Apertura il Commissario Prof Aoyagi presenterà il fascino della cultura giapponese e la politica di protezione del patrimonio adottata dal Governo , che fa uso di strumenti unici.Un evento che intende far conoscere i metodi della trasmissione della cultura del washoku alle future generazioni . Ai presenti verrà mostrata in che modo la tradizione culinaria è presente nei pasti delle mense scolastiche e potranno assaggiare autentici esempi di questo tipo. Cerimonia di apertura Luogo “Spazio Eventi “ del Padiglione Giappone , Expo 2015 Milano Orari : dalle ore 11:00 del 14 Settembre 2015 Prof . Aoyagi Masanori Commissario per l’Agenzia degli Affari Culturali del Giappone. Informazioni : Il Bunkacho è l’Agenzia per gli Affari Culturali Giapponesi e si occupa di promozione e organizzazione di attività artistiche e culturali.  Conosciamone alcune. Incoraggia il dinamismo e la creatività in ambito culturale, sostiene l’utilizzo delle strutture artistiche nazionali e l’ampliamento delle infrastrutture esistenti. Tra i suoi compiti : Basi per l’Amministrazione Culturale : organizzazione dell’Agenzia per gli Affari Culturali , creazione leggi fondamentali e politica per la promozione della Cultura e delle Arti, Formulazione di un progetto che punti alla creazione di una Nazione basata sulla Cultura e sulle Arti . Incoraggiamento delle Arti Drammatiche : supporto reale per le Attività Creative delle Arti dello Spettacolo, Fondi alle Arti giapponesi , incoraggiamento di Artisti emergenti con un potenziale appeal globale, organizzazione di Festival d’Arte Nazionali , Promozione delle attività che consentono ai ragazzi di sperimentare le Arti e la Cultura.  Preservazione e Utilizzo delle Patrimonio culturale del Paese: creazione del sistema di protezione del Patrimonio culturale materiale ed immateriale, folk, monumentale, paesaggistico, architettonico, del Patrimonio dell’Umanità .Sensibilità alle politiche di Copyright per una Nuova Era. Politica per la valorizzazione della lingua giapponese e per l’insegnamento della stessa anche agli stranieri. Diffusione della Cultura giapponese e misure atte ad incrementare la cooperazione attraverso gli scambi culturali internazionali anche in relazione al patrimonio culturali nazionale. Promozione della Cultura Ainu. Promozione dei Musei di Arte e Storia , Archivi Nazionali di Architettura moderna. Interventi dopo il grande terremoto del Giappone orientale : supporto alla ricostruzione del patrimonio culturale attraverso l’arte e iniziative culturali. Il  Padiglione Giappone “Diversità armoniosa”, esprime  la visione del Paese  per lo sviluppo che  crea un equilibrio con le risorse. Innovazione , progresso senza dimenticare mai il legame e l’amore per le antiche tradizioni culturali . Una struttura molto particolare : ben 17mila pezzi di legno,  perfettamente sagomati e incastrati l’uno nell’altro con precisione.  Penetra la luce. Interno:  paesaggi intatti del Giappone rurale,  creazioni del suo design . Non manca la cultura dell’animazione e del fumetto . Per quanto riguarda gli utensili da cucina numerose le varietà . Appenderete la loro cultura gastronomica . Come si esprime riconoscenza per quanto servito, verso la natura, le persone. Inoltre l’abbinamento dei vari sapori.  Se volete provare una esperienza unica : il ristorante Minokichi. Meglio prenotare . (Tel. 02-56720151skypec2c://r/20402-56720151)  Il Padiglione Giappone ha materiali naturali come bambù e legno, accanto alle tecnologie informatiche. Da non perdere. Seguiranno aggiornamenti

 
























 

giovedì 27 novembre 2014

MILANO MOSTRA DI TATSUO MIYAJIMA

                                            
 Tatsuo Miyajima: KU  . Le opere dell’artista giapponese in mostra alla Lisson Gallery Milan Via Zenale 3, Milano, fino al 9 gennaio 2015.  Il titolo della mostra è KU, termine che in giapponese significa ‘vuoto’, punto di partenza del sistema numerico ‘zero’. Per la prima volta nella sua carriera di esploratore della numerologia e del simbolismo, prendendo spunto dalla dottrina buddhista che illustra la morte come un periodo di riposo e preparazione alla vita futura, Miyajima si chiede se esista qualcosa di più di questo niente. “Davvero la morte non è niente?” Per lui lo zero rappresenta il concetto di morte e non è mai menzionato nei suoi lavori che vogliono essere  affermazioni di vita. La mostra  :opere che utilizzano  la tecnologia in assemblaggi scultorei e installazioni interattive.  Una parete sospesa – costituita da una miriade di contatori LED, strumenti familiari alla pratica artistica di Miyajima, che scorrono dal numero 1 al 9 ( foto in apertura ) – illumina lo spazio con i flash che seguono a ogni scatto. Improvvisamente, e senza preavviso, tutte le luci si spengono simultaneamente, come se il ‘gadget’ ( Myajima chiama così  i suoi sistemi di computazione indipendenti) fosse stato spento o disconnesso. Questo silenzio, che simboleggia l’idea di morte o forse il suddetto ‘sonno preparatorio’, arriva inaspettatamente e, apparentemente, in maniera casuale, risolto solo dal sopraggiungere di un nuovo visitatore che, apprestandosi all’opera intitolata Life (KU–Wall), la riporta nuovamente in vita.  FOTO Tatsuo Miyajima Life (Corps sans Organes) No.3, 2013 L.E.D., IC, microcomputer by Ikegami program, Steel, Plastic cover, passive sensor, electric wire,  LED type; Life D-R(1), Life D-BL(2), Life D-W(0), Life D-PG(2), Life G-R(4), Life G-BL(4), Life G-W(2), Life G-PG(1) © Tatsuo Miyajima and Lisson Gallery. Tatsuo Myajima, celebre  artista  Giapponese nel campo della  scultura e dell’istallazione, utilizza materiali contemporanei quali circuiti elettrici, video e computer. Le opere più importanti sono composte di contatori digital light – emitting diode (LED). Cultura umanistica,  insegnamenti buddhisti, ed un pensiero ‘cambiamento continuo’, ‘ogni cosa è connessa’ e ‘avanti all’infinito’. L’utilizzo del LED si relaziona all’interesse dell’artista  per la continuità, la connessione e l’eternità, riflettendo sullo scorrere e l’estensione di tempo e spazio. ‘il tempo lega ogni cosa’, afferma Miyajima, ‘voglio che le persone pensino all’universo e allo spirito umano’. Vive e lavora a Ibaraki in Giappone. Tra le personali : ), Fondation Cartier pour l’Art Contemporain (1996). Ha partecipato  alla Biennale di Venezia (1988, 1999),  esposizioni di gruppo in importanti musei: the Museum of Contemporary Art, Sydney (2012), Hiroshima City Museum of Contemporary Art (2008). Nel 2006, Miyajima è stato selezionato per rivestire la carica di vice Presidente della University of Art and Design di Tohoku. Lisson Gallery è una importante  galleria di arte contemporanea. Fondata nel 1967 da Nicholas Logsdail, ha sostenuto artisti esordienti di  arte Minimal e Concettuale, scultori britannici quali Anish Kapoor e Tony Cragg,  giovani come  Ryan Gander e Haroon Mirza .  Foto Tatsuo Miyajima ©Armellini Filippo . Tatsuo Miyajima: KU  . Lisson Gallery Milan, via Zenale 3, Milano. Fino al 9 gennaio 2015 Tel +39 02 8905 0608 

 

 

 



venerdì 7 novembre 2014

TREVISO mostra dedicata al Giappone “ GIAPPONE. DAI SAMURAI A MAZINGA CON HOKUSAI, HIROSHIGE e UTAMARO”

                           
A Treviso, nella prestigiosa sede della Casa dei Carraresi , fino al 31 maggio  2015, in mostra una serie di  capolavori d’arte giapponese.  Un’occasione per conoscere questo magnifico Paese , la sua storia millenaria ricca di fascino. Bellezza e raffinatezza . Dai samurai al mondo fluttuante che troviamo solo in Giappone. Samurai : la figura del guerriero - bushi  protagonista della  storia giapponese dal XII al XIX secolo. Una classe militare, addestrata,  che di fatto lasciava all'Imperatore, solo il compito di guida spirituale.  I samurai giuravano incondizionata  fedeltà agli  shōgun (“generalissimo”) sacrificando a volte  anche la loro vita. Disciplina ferrea, ideali , eccellente addestramento. L’arma : la spada giapponese forgiata dai Maestri di spada in puro metallo. Foto  :  Armatura per samurai. Giappone, periodo Edo, XVIII secolo. Metallo, cuoio e tessuto. Collezione privata. Nō : teatro   giapponese  può essere definito il teatro dell'anima. Corrisponde ai  principii del Buddhismo Zen.  Tra il  XIV e il XV secolo vennero rielaborate le forme teatrali più antiche , protette dallo shōgun e dell'aristocrazia militare. Costumi sofisticati, eleganti . Foto : Costume per il teatro Nō .Giappone, periodo Edo, XIX secolo. Seta ricamata e carta dorata, cm. 160 x 140. Milano, Museo delle Culture. Rappresentano dei veri capolavori di arte tessile, qui impreziosita con il diffuso utilizzo di oro e  argento. In mostra anche dieci preziose maschere (men)  appartenenti al Teatro Nō. Uno strumento dell'attore che veniva  realizzato da intagliatori specializzati. Rappresentano lo specchio di sentimenti e passioni, divine e terrene. Nella sezione Inrō, netsuke, ojime anche un kimono  femminile, uno maschile.  Tre obi  , fascia che ginge la vita,   oggetti da toeletta,    lacche - scatole, portavivande, servizi da scrittura,  e due strumenti musicali tipici giapponesi, i famosi samisen e koto. Curiosità: le scatoline inrō, i fermagli netsuke e gli anellini ojime  erano accessori da uomini . Venivano annodati con un cordone all’obi e contenevano il  sigillo personale, monete,ecc.  Capolavori di laccatura e intaglio. Le signore , di ogni ceto, non indossavano  gioielli : solo attenzione alle pettinature. Foto:  Kannon

Giappone, prima metà del XIV secolo. Legno e rame dorati, pasta vitrea, h. cm. 155 Torino, Museo d'Arte Orientale. Questa spettacolare scultura, raffigurante Kannon (in sanscrito Avalokiteśvara), il bodhisattva della compassione e misericordia , era collocata originariamente in un importante tempio buddhista giapponese. La figura, elegante e mistica, posa su un elaborato basamento con finale a fiore di loto. Di straordinaria ricchezza l'ingioiellatura. Ogni religione e filosofia sono tollerati dal popolo giapponese  Shintōismo, Buddhismo,  Confucianesimo e  Cristianesimo. Foto :  Leone buddhista.Giappone, periodo Edo, ultimo quarto del XVII secolo.Porcellana  invetriata e dipinta, h. cm 42. Trieste, Museo Storico del Castello di Miramare. Questa imponente scultura in porcellana è stata realizzata in Giappone esplicitamente per il mercato europeo. Realizzata nelle fornaci ubicate nell'area di Arita (isola di Kyūshū), è stata dipinta con smalti brillanti della famiglia cosiddetta 'Kakiemon'. Oggetti simili ornavano i palazzi aristocratici più importanti d'Europa, come Burghley House in Inghilterra, che ospita una coppia simile a questo fin dal 1688. La Cerimonia del Tè Chanoyu rappresenta in assoluto l’estetica giapponese.  Chadō “Via del Tè” venne codificata nel XV-XVI secolo da intellettuali e monaci  affiliati al Buddhismo Zen. Un rito che rappresenta un “dono “ donare sé stessi attraverso una tazza di tè.  I principii  si basavano e si ispiravano ai concetti di wabi e  sabi. Semplicità,  austerità. Gli stessi utilizzati oggetti fanno parte del rito così come l’ abbigliamento. La Casa del Tè era ed è il luogo preposto quasi sempre in un giardino . In mostra è ricostruita una antica sala da tè con i suoi semplici arredi e tutti gli oggetti di rito. Foto in apertura : Hiroshige 2: Utagawa Hiroshige: “Pioggia serale sul ponte Ohashi ad Atake” (Ohashi Atake no Yпdachi), dalla serie ”Cento Vedute dei Luoghi Celebri di Edo” (Meisho Edo Hyakkei), 1857.  Foto  VAN GOGH 2: Vincent van Gogh (1887). Ukiyo-e, le immagini del Mondo Fluttuante.  L'ukiyo-e, letteralmente le “immagini del Mondo Fluttuante”, è il genere artistico che meglio ha descritto una parte della società giapponese, la vita  degli abitanti  delle più importanti città  del periodo Edo (1603-1868). Edo (l'attuale Tokyo), Kyoto e Osaka.  Già sul finire del XVII secolo, gli artisti affiliati all'Ukiyo-e  iniziarono a sperimentare l'uso della stampa per soddisfare la richiesta di immagini da parte della borghesia cittadina. Attraverso le stampe è possibile conoscere  quel mondo in cui i piaceri effimeri occupavano un ruolo centrale. Considerate dei capolavori della stampa xilografica. Coinvolgevano l'artista, che concepiva e disegnava l'opera; l'incisore, che trasferiva il disegno sulla matrice in legno; lo stampatore, che la riproduceva utilizzando una policromia raffinata; l'editore, che si assumeva il rischio di produrre certe opere piuttosto che altre. Un centinaio le stampe esposte in mostra, tra opere di Hokusai, Utamaro, Hiroshige, Eisen e di altri artisti tra il XVIII ed il XIX secolo. Presenti anche  le due stampe di Hiroshige che furono modello per Van Gogh che  le copiò a testimonianza del suo apprezzamento per l’arte giapponese. Accanto a queste opere vi saranno anche le riproduzioni degli originali custoditi al Museo Van Gogh di Amsterdam.  Foto :  Beltà femminile. Giappone, metà del XIX secolo. Bambola in legno, carta, tessuto e gofun, h. cm. 35,5.Università degli Studi di Padova, Centro di Ateneo per i Musei, Museo di Antropologia. Una bellissima bambola raffigura una tipica beltà femminile. Vestita di abiti lussuosi, si ripara da sole o pioggia con un ombrellino, rivolgendo lo sguardo verso l'alto in una posa seducente. Questo genere di bambola si chiama ishō-ningyō, un termine che fa riferimento proprio alla preziosità dei tessuti. Foto :  Toyotomi Hideyoshi. Giappone, metà del XIX secolo. Bambola in legno, carta, tessuto, metallo e gofun, h. cm. 39. Università degli Studi di Padova, Centro di Ateneo per i Musei, Museo di Antropologia. Le bambole raffiguranti samurai (musha-ningyō) sono solitamente utilizzate per la Festa dei bambini del 5 maggio. In questo caso si tratta di Toyotomi Hideyoshi, il grande condottiero vissuto nel XVI secolo: vestito di armatura sulla quale si sovrappone il giacchino jinbaori decorato con il suo emblema araldico a forma di paulonia (kiri), porta sulla testa il solito copricapo cerimoniale kōburi, mentre sulle spalle tiene arco e frecce.   Eccezionalmente esposte, e restaurate proprio per la mostra, una decina di  preziose bambole, di misura ragguardevole, tutte vestite secondo gli antichi costumi (con armature, kimono, ecc). Foto : bellissimo   “Scene dal “Romanzo del Principe Splendente”. Giappone, Scuola Tosa, periodo Edo, fine del XVII-inizio del XVIII secolo. Paravento a sei ante dipinto a inchiostro e colori su carta, cm. 172 x 375  Brescia, Musei Civici d'Arte e Storia. Illustra alcuni brani del “Romanzo del Principe Splendente” (Genji monogatari), l'opera letteraria più importante della storia giapponese, scritta tra la fine del X e l'inizio dell'XI secolo dalla dama di corte Murasaki Shikibu.  A questo proposito vi consiglio di leggere il libro Genji il Principe splendente . Edizioni Einaudi . Capolavoro della letteratura giapponese.  Shōdō la “Via della scrittura” nella sala dedicata.  Si tramanda  che sia stato inventato da Kōbō Daishi (774-835), il monaco che diffuse nell'arcipelago i precetti del Buddhismo esoterico. Il sistema di scrittura giapponese  si combina  con caratteri cinesi . Un’arte che richiede concentrazione – meditativa. Un solo tratto di pennello. Pennello che viene imbevuto di inchiostro  precedentemente sciolto con acqua sulla pietra . La mostra farà conoscere anche la bellezza e raffinatezza del mondo delle Geisha, fino ai Robot eroi dei Manga. Disseminati lungo tutto il percorso espositivo, i Robot, giunti in Italia negli anni Settanta grazie ai primi fumetti e video animati, come Mazinga Z Le opere selezionate – 190 esemplari di misure diverse fino ai 60 cm di altezza –, databili tra il 1972 ed il 1984 - rappresentano un patrimonio di cultura pop, eredità di un’epoca che sognava un futuro con occhi ingenui e che ha instillato ad almeno due generazioni il rispetto e l’ammirazione per la creatività giapponese. In  esposizione  oltre 500 reperti, tra oggetti d’arte databili tra il XVII e il XX secolo, prestiti da collezioni private e museali. Proposta da Sigillum - curata da Adriano Màdaro e Francesco Morena allestita dagli architetti Marco Sala e Giovanna Colombo. Catalogo : Misure: cm. 25 x 33 . Stampato su carta patinata deluxe 180 gr., rilegato e cucito con capitelli, copertina cartonata con sovraccoperta plastificata . Contiene i saggi dei curatori e degli esperti del comitato scientifico, un “portfolio” fotografico di grandi dimensioni con un’ampia scelta dei reperti e le schede fotografiche a colori con relative didascalie di tutti i 511 oggetti esposti in Mostra. Casa Editrice:  Sigillum, curatori: Adriano Màdaro e Francesco Morena.
 Casa dei Carraresi fino al  Info e prenotazioni: Tel. 0422 513150


 
www.laviadellaseta.info