domenica 6 dicembre 2015

Torino MAO Museo d’Arte Orientale mostre dedicate alla Cina e Giappone

                                         
 A Torino sono in corso due mostre particolari . “IL DRAGO E IL FIORE D’ORO Potere e Magia nei Tappeti della Cina Imperiale “. Per la prima volta esposte opere di arte tessile di rara bellezza e impatto visivo: 36 tappeti di manifattura cinese realizzati tra il 18° e il 19° secolo nei laboratori imperiali per adornare le immense sale e i podi dei troni dei palazzi dell’Imperatore nella Città Proibita di Pechino. Nelle foto 1 apertura Il Drago del Cielo Cina. Dinastia Qing (1644-1911).Epoca Qianlong (1736-1795).cm 247 x 308 nell’iscrizione: Ningshougong Yuange Beiyong . In dotazione di riserva per il Palazzo della Tranquillità e della Longevità. Drago Imperiale Cina Dinastia Qing (1644-1911)Epoca  Qianlong (1736-1795)cm 116 x 205  . Il   Drago rappresenta l’Imperatore, il Figlio del Cielo, il potere.  Foto   Il Fiore d'Oro. Cina.Dinastia Qing (1644-1911).Epoca Yongzheng (1722-1735).cm 184 x 331.  Il Fiore d’Oro dai mille petali è il simbolo dell’energia divina e dell’universo. Questi due simboli assieme ci raccontano dell’ordine del cosmo e dell’immortalità. Simboli religiosi : Buddha Cina Dinastia Qing (1644-1911)Epoca Qianlong (1736-1795).cm 123 x 214. Simboli della cultura e la società cinese.  Il Giardino Sospeso Cina. Dinastia Qing (1644-1911)Epoca Qianlong (1736-1795)cm 276 x 376.nell’iscrizione:Ciningong Beiyong. In dotazione di riserva per il Palazzo della Compassione e Tranquillità. La Danza del Leone delle Cinque Direzioni Cina.Dinastia Qing (1644-1911).Epoca Daoguang (1820-1850) cm 120 x 120. Opere selezionate dei tappeti imperiali di seta e metalli preziosi della dinastia Qing (1644-1911)provenienti da collezioni internazionali. Il tappeto è un’arte che esprimeva il  potere imperiale e la concezione del mondo a esso sottostante. Importante  la componente estetica e decorativa. Lavorazioni eccellenti di artigiani/artisti che utilizzavano seta, oro, argento e rame. In esposizione anche due vesti risalenti alla dinastia Qing provenienti da una collezione privata e una selezione di opere della collezione permanente. Il  MAO Museo d’Arte Orientale in collaborazione con la Fondazione Museo Asia. Dal  5 dicembre 2015 - 28 marzo 2016.MAO Museo d’Arte Orientale, Torino. via San Domenico 11. “Impressioni Giapponesi In dialogo con Monet” Esposizione  di dipinti giapponesi e stampe per indagare le influenze tra Giappone e Francia nel XIX secolo. In occasione della mostra “Monet dalle Collezioni del Musée d’Orsay”, in corso alla GAM di Torino, il MAO Museo d’Arte Orientale propone le influenze artistiche tra Giappone e Francia nel XIX secolo. Esposizione inedita di stampe e dipinti giapponesi.  Claude Monet (1840-1926)in dialogo con quattordici stampe e due dipinti giapponesi, provenienti da una collezione privata torinese. Prevalgono opere di Utagawa Hiroshige (1797-1858),  pittore paesaggista che , insieme a Kitagawa Utamaro (1753-1806) e Katsushika Hokusai (1760-1849) , è stato uno dei principali innovatori della xilografia giapponese e uno dei primi artisti apprezzato dagli impressionisti in Europa.  Foto in apertura : Utagawa Hiroshige (1797-1858).Il fiume Koganei nella provincia di Musashi, dalla serie 36 vedute del Monte Fuji  .Datata 1858. Xilografia policroma su carta, nishiki-e . Utagawa Hiroshige (1797-1858).Keishi (Kyoto), dalla serie 53 .Stazioni della Tokaido 1833-1834 o posteriore.Xilografia policroma su carta, nishiki-e. Il mondo fluttuante dell’ukiyo-e e l’estetica orientale impressionarono molto i grandi artisti europei . Dal 1872 venne coniato il termine japonisme per descrivere questa nuova tendenza. Monet amava  l’arte giapponese , in molti suoi quadri con serie dedicate alle ninfee e ai ponti. Nella sua abitazione a Giverny aveva oltre 230 stampe tra cui La Grande Onda a largo di Kanagawa” del celebre Katsushika Hokusai. Nell’esposizione si possono vedere le trasformazioni stilistiche ed estetiche dell’arte ottocentesca, con collegamenti tra le opere selezionate. Fino al 31 gennaio 2016. Foto per gentile concessione Museo MAO ©

 

 
















 

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