martedì 24 giugno 2014

LIBRO : LE INFRADITO DI BUDDHA di ZAP MANGUSTA

                                      
Guida orientale per disorientati “ ! Su questo però ,personalmente, non sono d’accordo : dopo aver letto il libro !  A voi l’ultima parola. Vi chiederete perché Zap Mangusta è andato sull’Himalaya . Lo conosco da anni e mi aspettavo che prima o poi intraprendesse un “ viaggio “ di questo genere ! Sapete perché ? Ve lo racconto. Anni fa uscì un suo libro: Platone e la legge del pallone (Rizzoli ). Ve lo consiglio. Un libro dedicato a suo padre Bruno Pesaola “ Petisso “ famoso calciatore e allenatore . Lo presentò a Milano e Salsomaggiore con accanto il Maestro Zen Fausto Taiten Guareschi. Un dialogo che “rimbalzava come il gioco di una palla “. Il Maestro disse “ se c’è un simbolo vero nella cultura Zen è proprio la sfera! I maestri Zen si fanno seppellire in una grande sfera. Libero pensiero …sinonimo della cultura Zen. …sono partito da qui… .Ora credo che proprio questi incontri abbiano lasciato un seme in Zap che negli anni è germogliato …..fino a portarlo sull’Himalaya ! Le infradito di Buddha : non aspettatevi il solito libro . Questo suo viaggio ci racconta non solo un mondo a noi lontano, la religione, la cultura, la fede , ma anche quanto sia importante mettersi in relazione con gli altri. Pag.184 …..”Ma sono i miei compagni di viaggio e devo aver fiducia in loro. “. Un libro, un saggio, con approfondimenti.  Un racconto di vita personale. Aneddoti divertenti . 335 pagine che si leggono d’un fiato . Su cui riflettere anche. Non per nulla …..ci dice “ di gettare via le nostre sofisticatissime sneakers per indossare invece delle semplici infradito”. Correre non serve a nulla ! Curiosità : pag . 11  …la sua illuminazione in cucina  : forse gli ha ricordato “ Istruzioni a un cuoco zen “ di Dogen Zenji.   Zap Mangusta ha presentato il libro anche a Milano con una conferenza  dal titolo : Alla ricerca del senso perduto  (Guida orientale per disorientati)- “ In tempi di trasformazione e deragliamento è indispensabile riallacciare i legami col proprio spirito. Un viaggio sull’Himalaya può essere utile per scoprire che lo stile di vita orientale, abituato all’impersonalità,  all’ immanenza e alla provvisorietà, può insegnarci la giusta prospettiva per affrontare questi giorni inquieti, suggerendoci curiosamente di gettare via le nostre sofisticatissime sneakers per indossare invece delle semplici infradito.” Ha ricordato Claudio Rocchi in apertura . La prima persona che lo ha avvicinato all’India. Ha presentato le 5 I : Inscindibilità: inscindibili in yoga e meditazione; Interdipendenza : legata agli insegnamenti del Buddha , tutto è collegato, quindi se tutto è collegato non esiste niente; Inconsistenza: un concetto particolare nella cultura indiana , un vuoto che però è pieno ; Impersonalità: capacità di eliminare l’individualismo; Immanenza : visione intensa del presente.Se metto tutte queste I insieme scopro una leggerezza che prima faticavo a immaginare “ dice Zap . L’intervento si è svolto  nell’ambito  del Primo Festival Internazionale della letteratura Religiosa-Sublimar , Società Umanitaria, Milano.  Biografia Autore - Zap Mangusta, attore e regista teatrale, autore di  programmi televisivi di successo (Scherzi a parte, Barracuda, Raccomandati ecc),  primo inviato de Le Iene, Oscar della radiofonia con Radio Zanzibar, ha scritto Le mutande di Kant, I calzini di Hegel, Il flipper di Popper  (per i tipi di  Piemme) e Platone e la legge del pallone (Rizzoli). Da tutte queste attività, trae origine il suo ultimo progetto filosofico, in onda per tre stagioni su Radio 2 RAI: Così parlò Zap Mangusta, che superando il milione di ascoltatori è stata una delle trasmissioni più seguite e  scaricate d’Italia. Ha condotto seminari e conferenze di filosofia della comunicazione presso numerosi istituti, tra cui la Bocconi di Milano,   la Sapienza di Roma e l’Istituto Orientale di Napoli.  Resto in attesa della foto di Zap sull’Himalaya ! Foto per gentile concessione ©Zap Mangusta. Foto conferenza ©Piero Vagli . Le infradito di Buddha , Ponte alle Grazie , Pag.335








 

 

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