Paola Calvetti come nasce l’idea per questo
nuovo romanzo ? “Sentivo fortissimo, in me, il tema
dell’orfanilità forse perché nonostante abbia seguito un percorso di analisi
per 17 anni, non ricordo nulla della mia infanzia e della mia adolescenza, né
dei miei genitori e della mia vita con loro. Solo sensazioni. Spesso
sgradevoli. Li ho perdonati, per quanto una figlia non abbia alcun “diritto” di
perdonare” . Perché proprio “ Gli innocenti “ di Firenze ?“ Perché dal 500 l’istituto degli Innocenti
di Firenze accoglie bambini abbandonati, Prima di scrivere la storia di Jacopo
mi sono documentata e mi sono imbattuta nella dolorosissima frustrazione di
molti uomini e donne adottati nel cui atto integrale di nascita compariva la
dizione ‘figlio di donna che non consente di essere nominata’. Dal 2001 la
legge consente di risalire alle proprie origini, tranne in casi di madri che
non vogliono essere, per l’appunto, nominate, cercate e, dunque, ritrovate” .Lei ha una formazione molto legata al mondo
della musica . Quanto ha inciso questo nella stesura del suo nuovo libro? “Beh moltissimo. Volevo che Jacopo fosse un
violinista e Dasha una violoncellista perché nonostante viva professionalmente
nel mondo della musica, mi ha sempre colpito il potere assoluto che la musica
ha sulle persone, anche se non sanno leggere una nota. Come me del resto. La
musica è l’unica arte “invisibile” alla quale possiamo accedere tutti, in ogni
Paese, in ogni luogo o condizione. Ecco perché “. Jacopo e Dasha, sono
i due protagonisti, durante l'esecuzione del doppio concerto per
violino e violoncello di Johannes
Brahms si amano
in silenzio. Brahms aveva un’anima romantica . E’ quest’anima che l’ha
portata a scegliere il suo doppio concerto per violino e violoncello ? “I
concerti per violino e violoncello sono rari. Brahms scrisse il Doppio per
ricucire un rapporto con l’amico del cuore, che si era rotto a causa del
divorzio di lui (Brahms aveva preso le parti della moglie…) e poiché la storia
di Jacopo e Dasha in fondo è la storia di una riconciliazione mi è sembrato
naturale, quasi ovvio, scegliere quel concerto “.
Breve nota biografica di
Paola Calvetti Giornalista, ha lavorato alla redazione milanese del quotidiano
“la Repubblica” e scritto per il “Corriere della Sera” e il settimanale “Io
Donna”. Dal 1993 al 1997 ha diretto l'Ufficio Stampa del Teatro alla Scala e,
in seguito, è stato Direttore della Comunicazione del Touring Club Italiano e
Direttore Comunicazione e Marketing dell’Opera di Firenze-Maggio Musicale
Fiorentino. Finalista al premio Bancarella con il romanzo d’esordio, L'amore
segreto, nel 2000 ha pubblicato L'Addio, nel 2004 Né con te né senza di te, nel
2006 Perché tu mi hai sorriso, nel 2009 Noi due come un romanzo (Mondadori),
seguito nel 2012 da Olivia, ovvero la lista dei sogni possibili, e nel 2013 da
Parlo d’amor con me, pubblicati da Mondadori. I suoi romanzi sono tradotti in
Francia, Germania, Spagna, Stati Uniti, Giappone, Olanda.
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