martedì 10 dicembre 2013

UN LIBRO UNA STORIA : BACCARAT 1764 TWO HUNDRED AND FIFTY YEARS

                                      
Un libro storico,  illustrato,  per celebrare i 250 anni di storia della cristalleria più famosa del mondo: Baccarat. Nata nel 1764 per Re Luigi XV. Da sempre favorita da re, capi di stato, artisti, celebrità. Questo volume  contiene delle fotografie commissionate appositamente per l’occasione , disegni e documenti inediti tratti dagli archivi della Maison, incluse alcune opere realizzate per le Esposizioni Universali. Foto. 2 “Coupe CDC 53” studio per candelabro. A 18 candele, cristallo triplé trasparente, bianco opalino, rosso e smeraldo, 1855 circa. © Archivi Baccarat  Pagina 40 .4 Studio per lampadario classico LT 132. In cristallo opalino azzurro cielo, decorato da 30 bracci per le candele in cristallo trasparente ritorto, dagli archivi Baccarat, 1858 circa. Questo progetto corrisponde ad un lampadario in cristallo opalino azzurro cielo relizzato per il Palazzo di Dolmabahçe, che adorna il salone delle udienze. © Archivi Baccarat .Pagina 42. 5 Narghilè, 1883. Questo narghilè dal disegno complesso fu probabilmente realizzato per la corte ottomana. La creazione è rappresentativa di un’epoca particolare nel corso della quale Baccarat intrattenne dei legami privilegiati con l’Impero Ottomano. Pagina 43. 6 Visita dello scià di Persia alla Maison Baccarat in rue de Paradis a Parigi, 1905. La visita testimonia le ricche e costanti relazioni intrattenute tra Baccarat e il regno persiano, come dimostrano i numerosi ordini per illuminazione e servizi di cristalleria. © Archivi Baccarat Pagina 46. 7 Servizio detto “dello Zar”, 1909. Disegnato all’inizio del ventesimo secolo per Nicola II, il servizio in cristallo trasparente doppiato in cristallo colorato, con il suo gambo alto, la base smerlata e il decoro a punta di diamante e palmette, è davvero spettacolare. In 6 differenti colori, questo servizio eccezionale si è guadagnato l’ammirazione di molti aristocratici e dell’intera corte imperiale. Fabbricato esclusivamente dai “Meilleurs Ouvriers de France”, il servizio è ancora oggi in cataogo. Pagina 53. 10 Candelabro detto “dello Zar”, 1896. © Archivi Baccarat Pagina 94. 11 Esposizione Universale, Parigi, 1855. Dopo la serie di Esposizioni nazionali dei prodotti dell’industria francese e dopo l’Esposizione Universale del 1851 a Londra,  l’Esposizione Universale di Parigi del 1855 fu l’occasione per Baccarat di presentare molti pezzi prestigiosi. Tra le monumentali creazioni in mostra, si nota la presenza di due grandi candelabri -90 candele e 5,25 metri d’altezza- e di uno spettacolare lampadario a 140 verrine di 4,85 metri di altezza. I due torreggianti vasi in vetro opalino “pâte-de-riz” con decorazioni vegetali in crisoprasio opaco impressionarono visitatori del calibro dell’Imperatore Napoleone III. Baccarat ottenne la Grande Médaille d’onore nella categoria “Vetri e Ceramiche”. © Biblioteca Rakow Pagine 98-99.12 Esposizione Universale, Parigi, 1867. Costruita sul Campo di Marte, la seconda Esposizione Universale di Parigi si distinse per il fasto dei padiglioni europei e per la presenza dei paesi di Asia ed Estremo Oriente. La Manifattura presentò dei pezzi eccezionali in una scenografia ambiziosa: attorno a un fontana in cristallo alta 7,3 metri svettavano due vasi coperti in cristallo trasparente doppiato in cristallo rosso rubino, mentre maestosi candelabri e lampadari rendevano omaggio al genio dei maestri vetrai di Baccarat. La manifattura attinse all’intero repertorio delle arti decorative per mostrare le sue migliori creazioni, ricevette il Gran Premio e il suo direttore, Émile Godard-Demarest, si vide assegnare la Legione d’Onore. © Archivi Baccarat Pagine 102-103.13a Coppia di vasi coperti “Simon”, presentati all’Esposizione Universale di Parigi, 1867. Creati per l’Esposizione Universale del 1867, “L’Allegoria dell’Acqua” e “L’Allegoria della Terra” erano vasi gemelli di dimensioni eccezionali (76 cm di altezza) i cui decori erano ispirati dalle opere del pittore Charles-Joseph Natoire (1700-1777). Ognuno è frutto di un anno di lavoro, la cui complessità e raffinatezza valsero al maestro incisore Jean-Baptiste Simon il privilegio unico di firmare la propria opera. © Patrick Schüttler Pagine 106-107. 17 Vaso “Harcourt Fool”, Philippe Starck, 2005. Disegnato da Philippe Starck nel 2005 all’interno della collezione Darkside, questo vaso monofiore è una reinterpretazione del vaso “Marie-Louise”, creato originariamente nel 1910. È un perfetto esempio del taglio a coste piatte, icona del savoir-faire Baccarat. © Adolfo Fiori Pagina 136. 22 Lampadario “Zénith Alvorada”, dalla collezione “Fusion”, 24 luci, in cristallo e bambù, edizione limitata di 50 esemplari, Fernando e Humberto Campana, 2013. © Yves Duronsoy Pagine 188-189.23b “Maison de vente” Baccarat, rue de Paradis, Paris -negozio. Illustrazione, 1860 circa, fotografia, 1898 circa. A partire dal 1832, Baccarat investì negli spazi al 30 bis di rue de Paradis in prossimità della Gare de l’Est. La Maison vi trasferì la sua sede così come un negozio che comprendeva un’ampia showroom per esporre i suoi manufatti. Il museo vi fu fondato negli anni ’60. © Archivi Baccarat Pagina 207. 24 Maison Baccarat, Mosca. © Claude Weber Pagina 209. 26 Maestri vetrai, manifattura Baccarat, vista interna della sala della fornace, 1887. Sin dagli anni ’30 dell’’800, gli amministratori di Baccarat intrapresero una serie di iniziative che riflettono un senso di paternalismo industriale e liberalismo cristiano mettendo in atto politiche sociali e misure sanitarie innovative che valsero alla Maison il Gran Premio all’Esposizione Universale di Parigi del 1889. Generazioni di artigiani d’élite si sono succedute di padre in figlio all’interno dei laboratori a caldo della manifattura, mentre le donne arrivarono nel 1860, esercitando il loro savoir-faire soprattutto nella lavorazione a freddo. © Archivi Baccarat Pagine 242-243. 27 Vaso “Spirale”, edizione limitata e numerata di 500 pezzi, Thomas Bastide, 2004. Pagina 361. 28 Vaso “Uttu” della collezione “Rencontre,” Ettore Sottsass, 2002. Particolarmente massiccio, il vaso Uttu gioca su tagli geometrici che preservano la purezza del cristallo e donano un effetto di trasparenza inusuale. E’ surmontato da un collo in cristallo verde o rosso. © Patrick Schüttler Pagina 370. 30 “Seule la perfection peut se permettre toutes les audaces” (“Solo la perfezione può permettersi di essere audace”) pubblicità, 1979. © Archivi Baccarat Pagina 400. © Confidentiel 2013 Baccarat . Fotografie e testimonianze degli esclusivi ordini della Manifattura per re, emiri, maraja e presidenti, da Luigi Filippo al Sultano Abdülaziz, primo a venire in Europa, da Edoardo VIII e Wallis Simpson all'Imperatore giapponese Mutsuhito, dall'Aga Kahn al Presidente Roosevelt fino ad arrivare alla regina Elisabetta II d'Inghilterra.  Solo per citarne alcune Non mancano  pagine dedicate alla storia recente, con creazioni della Maison - illuminazione, art de la table, gioielli, design e décor .E le prestigiose collaborazioni con designer di fama mondiale a cominciare da Georges Chevalier fino ad arrivare a Ettore Sottsass, Philippe Starck.  Un libro  che rende omaggio all’ artigianalità francese,  vetrai, tagliatori, incisori,  doratori , ai progressi tecnologici, alle  partnership artistiche. Un know how esclusivo che è vivo grazie al “Maître d’Art” e dai ventidue“Meilleurs Ouvrier de France” (migliori artigiani di Francia).La maison è riconosciuta e apprezzata per la purezza e lo scintillio del suo cristallo, per il  design elegante, e la bravura dei suoi artigiani. Il primo set di bicchieri fu commissionato da Luigi XVIII, i suoi maestosi candelabri creati per lo Zar Nicola II, poi commissioni dai Marajà, l’esclusivo set per il matrimonio di Grace Kelly e il Principe Ranieri di Monaco. Il  bicchiere icona Harcourt, creato nel1841, presente ancora sulle tavole più importanti del mondo. I manufatti della Maison Baccarat , comprese le lampade, i gioielli, le bottiglie di profumo sono di rara bellezza. Testi di: Murray Moss e Laurence Benaïm. 400  illustrazioni a colori, 420 pagine. Rizzoli New York. Del libro esiste una versione deluxe ,cofanetto di lusso, con copertina rossa e custodia rigida, già in vendita su baccarat.it. Conosciamo meglio la Maison Baccarat sinonimo di lusso.La Cristallerie  nasce nel 1764 e da subito  maestri artigiani danno vita al lucente cristallo che artisti, designer e creatori disegnano e modellano sapientemente.Ancora oggi si trova in  Lorena, nei Vosgi, nel paese di Baccarat. Possiede  archivi e un  patrimonio museale : fonti preziose di ispirazione. Da tempo la chanson de geste dei vetrai rimanda ai segreti degli alchimisti – il leggendario forno Athanor, ai misteri della trasformazione, ai  miti dei quattro  elementi aria, fuoco, terra e acqua. Importante la “ manualità “ il gesto dell'uomo che crea , grazie alla forza del suo soffio, un oggetto di cristallo, fragile ma eterno. Baccarat ha mantenuto una propria politica di conservazione della tradizione e dell’innovazione : tecnica e design. Forma gruppi di artigiani di élite - soffiatori, tagliatori, incisori e doratori . Alto e rigoroso il  livello di qualità. Artisti e maestri vetrai collaborano per dare vita a oggetti unici, di valore. Attualmente Baccarat è l’azienda francese del lusso con il più alto numero di Meilleurs Ouvriers de France, i “migliori artigiani di Francia” , Oltralpe. Viene  premiato  il merito delle arti e dei mestieri :  un’onorificenza che richiede ai premiati di dimostrare non solo il valore del lavoro svolto ma anche il fattivo passaggio delle competenze a giovani apprendisti. Baccarat vanta anche un Maître d’Art, l’equivalente del tesoro nazionale vivente per i giapponesi. Purtroppo questo non accade in Italia ! Cenni storici:  dopo importanti committenze dell’Ottocento per le famiglie reali di tutto il mondo , celebri le creazioni per la Famiglia Romanov, per la quale ardeva il cosiddetto “forno dei russi” e  le meravigliose creazioni  per le esposizioni universali, in primis quella di Parigi del 1889, Baccarat inizia  le collaborazioni con  designer internazionali.  La prima nel 1916, con Georges Chevalier, trentunenne designer, che dà un impulso decisivo alla Cristallerie, guidandola nella diversificazione della produzione. Negli anni ’70 tre artisti hanno un ruolo fondamentale nell’evoluzione creativa di Baccarat: lo scultore francese Robert Rigot, l’italiano Roberto Sambonet, che introduce forme curve, sensuali e organiche e l’americano Van Day Truex. Gli anni ‘80 sono segnati dalle creazioni di Thomas Bastide: fantasiosi bicchieri,  vasi e  oggetti decorativi, come il cuore rosso rubino o il vaso Océanie (2001), ancora oggi un best-seller. Negli anni ‘90, Catherine Noll e Evelyne Julienne disegnano le prime collezioni di bijoux Baccarat. Oggi la Maison collabora regolarmente con i più audaci creatori contemporanei di gioielli come Philippe Airaud  e Stefano Poletti, Peggy Huynh Kinh e Elie Top, designer di successo dei gioielli Lanvin.A partire dal 1992, Marcial Berro, Andrée Putman, Claude Lalanne, Jean Boggio, Savinel&Rozé e Mathias collaborano regolarmente con Baccarat creando pezzi eccezionali: la linea Mille Nuits di Mathias, iniziata con i lampadari, viene oggi declinata in oggetti art de la table, ed è una delle collezioni emblematiche della Maison. Gli anni 2000 segnano per Baccarat una svolta decisiva verso la contemporaneità e il design. Nel 2003, Philippe Starck  viene scelto per ideare la fantastica decorazione della Maison Baccarat, a Parigi, in Place des Etats-Unis, leggendaria residenza parigina di 3000 mq, dimora di Marie-Laure de Noailles, cui seguirà nel 2008 la Maison Baccarat a Mosca. Le due esperienze hanno segnato l’inizio di una collaborazione che porterà  a prodotti come il lampadario Zénith noir nel 2003, alla collezione Darkside nel 2005, al candeliere Our Fire nel 2006 e all’umoristica sospensione Hic! Nel 2000 l’incontro con il designer italiano Ettore Sottsass e l’architetto designer William Sawaya nel 2004 che rappresentano  segni di evoluzione. Seguiranno  collezioni firmate Kenzo Takada e Arik Levy, che interpretano liberamente i codici dell’illuminazione tradizionale. Nel 2006, Stéphanie Balini, firma per Baccarat la collezione Damoiselles: bicchieri d’eccezione, che riprendono le linee guida della creatività della Cristalleria. Nel  2009 il designer spagnolo Jaime Hayon con la collezione Crystal Candy Set:  unione di cristallo e ceramica. Nel 2010:  inizio di un sodalizio con il designer olandese Marcel Wanders: l’originale collezione United Crystal Woods. E  lo studio iniziale di una collezione Outdoor/Indoor del designer di illuminazione Yann Kersalé, il più stretto collaboratore dell’architetto Jean Nouvel. Il 2011 per Baccarat è l’anno della luce: in occasione del Salone del Mobile Euroluce 2011,, presenta Baccarat Highlights, firmata da Jaime Hayon, Arik Levy, Alain MoattiHenri Rivière, Yann Kersalé, Philippe Starck, Michele De Lucchi ed Eriko Horiki. Baccarat Highlights è una collezione corale costituita da sette progetti diversi che scompone la luce come fonte infinita. Il cristallo si sposa ai materiali più inattesi e la tecnologia LED risveglia i mitici lampadari: giochi di combinazioni e strutture stupefacenti. Il 2011 è anche l’anno che segna il 170° anniversario di Harcourt , il più antico bicchiere Baccarat nato nel 1841, da 170 anni in produzione  con una grande esposizione presso la Galerie-Musée Baccarat 11, Place des Etats Unis, Parigi.  Nel 2012 per il Salone del mobile, Baccarat presenta in anteprima collezioni come: Château Baccarat, bicchieri da degustazione ideati  per soddisfare le esigenze  dei sommelier  e degli amanti del bere: perfetti per svelare la quintessenza e la personalità di ogni vino.  I bicchieri e i vasi Variations di Patricia Urquiola, che reinventa i principi dell’intaglio e proietta ogni forma in colorama;  e Crystal Dream, i lussuosi tavolo o consolle in cristallo nero, firmati da Philippe Starck. Al Salone del Mobile Euroluce 2013  viene presentata la nuova collezione Baccarat Highlights: collaborazioni prestigiose  con Philippe Starck, Louise Campbell, Arik Levy, Jaime Hayon, Fernando e Humberto Campana, Jean Marc Gady, Philippe Nigro.Ne risulta una collezione incredibile e  di forte impatto visivo: dall’inedita fusione del cristallo Baccarat con il vero di Murano per opera di Starck, al connubio del bambù e del cristallo riciclato dei fratelli Campana, fino ad arrivare al lampadario “imperfetto” di Louise Campbell e alle pareti luminose di Levy. Il 2013 segna anche l’inizio dei festeggiamenti previsti per i 250 anni della Maison nel 2014. In giugno, l’apertura dell’imponente flagship store su Madison Ave a New York e la pubblicazione del libro che ripercorre i due secoli e mezzo di storia di Baccarat. Il termine Baccarat  fa parte del vocabolario Petit Robert della lingua francese come sinonimo di “cristallo” con la seguente definizione: Baccarat n.m. “(1898, da Baccarat, nome di città): fabbrica di cristallo. Bicchieri in baccarat”. Vi segnalo che il nuovo amministratore delegato di Baccarat è Daniela Riccardi .La sede di Baccarat è all’interno di una residenza storica, al n° 11 di place des Etats-Unis a Parigi.Libro in vendita nei negozi, la versione deluxe ,cofanetto di lusso, con copertina rossa e custodia rigida, già in vendita su www.baccarat.com


 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 



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