“I Sughi e le Salse nella cucina
della tradizione regionale” è un libro che l’ Accademia Italiana della Cucina
,dedica alle ricette
tipiche della tradizione culinaria locale regionale. Ricette originali,
riferimenti storici , aneddoti. Rappresenta anni di ricerche e studi da parte
dei Centri Studi Territoriali
dell’Accademia Italiana della Cucina.I piatti di queste ricette vogliono
mettere in risalto il ruolo del sugo e delle salse. Elementi importanti per
esprimere appieno come un condimento può creare armonia perfetta alla pietanza.
Anche a quella più semplice . Non solo rappresenta “ un viaggio nella memoria “
: profumi, sapori, indimenticabili. 70 ricette: le regioni italiane sono
rappresentate da Nord a Sud . Ad
esempio per il Nord : ToÇ in
Braide ( sugo del campo ) –Friuli
Venezia Giulia . . . Ingredienti: per la
polenta: 200 g di farina di mais macinata sottile, 2 dl di acqua, 2 dl di
latte, sale. Per la salsa: 300 g di formaggio di malga, ricotta fresca e
caprino, 1 dl di latte. Per il condimento: 100 g di burro, 50 g
di farina di mais. Preparazione: cuocere la polenta come al
solito lasciandola piuttosto morbida. A
parte fondere a bagnomaria i formaggi con il latte e frullare il tutto fino a
ottenere una crema piuttosto liquida. In un tegame rosolare il burro e la
farina di mais finché diventeranno color nocciola. Servire in piatti singoli la
polentina calda, versarvi sopra un mestolino di crema di formaggi e condire con
qualche cucchiaio del fondo di burro e farina di mais. Bagna Cauda Piemonte Ingredienti
(per 12 persone): 12 teste di aglio, 6
bicchieri da vino di olio extravergine d’oliva, 1 bicchierino di olio di noci,
600 g di acciughe rosse di Spagna. Preparazione: tagliare
a fettine gli spicchi d’aglio precedentemente svestiti e privati del germoglio.
Porre l’aglio in un tegame di coccio, aggiungere un bicchiere d’olio e iniziare
la cottura a fuoco bassissimo mescolando con il cucchiaio di legno e avendo
cura che non prenda colore. Aggiungere poi le acciughe dissalate, diliscate,
lavate nel vino rosso e asciugate, rimestandole delicatamente. Coprire con il
restante olio e portare l’intingolo a cottura, a fuoco lento, per una mezz’ora,
badando che non frigga. Al termine della cottura si potrà aggiungere, se piace,
un sapore più morbido: un pezzetto di burro freschissimo. Versare la bagna
negli appositi “fujot” (recipienti di terracotta con scaldino) preriscaldati e
accompagnarla con le seguenti verdure: crude: cardi gobbi
di Nizza, topinambur, cuori di cavolo bianco, indivia e scarola, peperoni
freschi e sotto graspa (aceto), cipollotti inquartati e immersi nel vino
Barbera; cotte: barbabietole rosse, patate lesse, cipolle
al forno, zucca e polenta fritta, peperoni arrostiti. Salsa con cetrioli
freschi – Lombardia . Fresca e
gustosa. Salsa con i cetrioli freschi Lombardia . Ingredienti: 500
g di cetrioli, ½ lt di cagliata, 2 cucchiai d’olio, 1 cucchiaio di aceto, 1
cipolla, 3 spicchi d’aglio, sale, pepe di Caienna. Preparazione: grattugiare
i cetrioli, sbucciati e privati dei semi; salare e lasciar riposare. A parte,
mescolare la cagliata con l’olio, l’aceto, la cipolla tritata, gli spicchi
d’aglio schiacciati; unirvi il purè di cetrioli, ben strizzato in un panno
pulito, continuando a mescolare. Infine, salare e pepare. Per il Centro : Spaghetti cacio e pepe- all’uso di Roma. Unici. Ingredienti:
350 g di spaghetti grossi, 100 g di pecorino grattugiato, sale e
pepe. Preparazione: in una pentola portare a bollore abbondante
acqua salata e cuocere gli spaghetti al dente. Scolarli ma non troppo e
versarli in una zuppiera calda unendo alcuni cucchiai di acqua di cottura, il
pecorino grattugiato, il pepe macinato di fresco e mescolarli a lungo perché
gli ingredienti si amalgamino bene. Servire caldi.
Bucatini all’amatriciana - all’uso di Roma. Ingredienti:
350 g di bucatini, 150 g di guanciale,
400 g di pomodori perini maturi o “pelati”, 1 peperoncino rosso, olio d’oliva,
pecorino di Amatrice o romano grattugiato, sale. Preparazione: tagliare
il guanciale (o in mancanza di questo, la pancetta) a fette e poi a
rettangolini; farlo rosolare in una padella con 3 cucchiai d’olio. Appena
inizia a prendere colore, unire i pomodori spellati, privati dei loro semi e
tagliati a pezzi, insaporire con il peperoncino sbriciolato e poco sale.
Cuocere a fuoco vivace per dieci minuti. Lessare i bucatini in acqua salata,
scolarli al dente, metterli nella padella con la salsa, incorporarvi un po’ di
formaggio, mescolare e servire subito con altro formaggio a parte. Se a questa
pasta si toglie il pomodoro, avremo la pasta alla gricia. Non mancano piatti dedicati alla cacciagione.
Per il
Sud : saporita la Pasta con le sarde - all’uso di Palermo. Ingredienti:
400 g di pasta (preferibilmente bucatini), 500 g di sarde fresche, 1
mazzo di finocchietti selvatici, 1 cipolla, 3 acciughe salate, 20 g di uva
passolina, 20 g di pinoli, 1 bustina di zafferano, pangrattato, olio
extravergine d’oliva, sale e pepe. Preparazione: pulire e lessare
i finocchietti selvatici, in acqua salata, per quindici minuti a partire dal
bollore; sgocciolarli, tenendo l’acqua di cottura da parte, strizzarli,
tagliarli a sottili tocchetti di uno o due centimetri. Tritare la cipolla e
farla imbiondire nell’olio; unire le acciughe, pulite e spinate, facendole
disfare con la forchetta, quindi le sarde, anch’esse completamente spinate e
pulite, l’uva passolina, i pinoli e regolare di sale e pepe. Mescolare
delicatamente e fare insaporire per dieci minuti. Aggiungere ora i finocchietti
e lo zafferano sciolto in due mestoli di acqua di cottura della verdura;
mescolare delicatamente, abbassare la fiamma, e far cuocere per altri dieci
minuti. In un padellino fare imbiondire il pangrattato. Infine lessare la pasta
nell’acqua di cottura dei finocchietti aggiungendo, ove occorra, altra acqua e
scolarla al dente. Condire la pasta con la salsa di sarde e finocchietti,
sistemarla in una pirofila unta e spolverizzare sulla superficie il
pangrattato. Passare in forno a 220 °C per dieci minuti.. Sugo ai ricci- all’uso di Oristano e zone costiere : Ingredienti:
30 ricci di mare, 2 piccoli pomodori, 1 spicchio d’aglio, 1
ciuffetto di prezzemolo, 5 cucchiai d’olio extravergine d’oliva, sale. Preparazione:
aprire i ricci, pulirli ed estrarne le uova. Pelare e tritare finemente i
due pomodori e il prezzemolo. Versare l’olio in un largo tegame, farvi
leggermente soffriggere l’aglio, quindi unire le uova dei ricci. Mescolare per
tre o quattro secondi, aggiungere il trito di pomodori e di prezzemolo, il sale
e togliere subito dal fuoco. Fare molta attenzione ai tempi di cottura poiché,
se cotte a lungo, le uova di riccio diventano amare. I piatti delle
cucine mediterranee. .Collage
foto con altre ricette. Ajar-Friuli Venezia Giulia; Brodo bruciato
porcini-Trentino Alto Adige; Capriata -Puglia; Ciambotta-Basilicata;
Pestu-Sardegna; Sugo di Briciole-Toscana .Le regioni vengono
rappresentate con le loro peculiarità e ingredienti utilizzati nel corso della
storia. Un libro che desidera salvaguardare le cucine del territorio, i suoi
prodotti, e preservare il patrimonio culturale e identitario italiano. Usi e
costumi, linguaggio di una comunità, storia, natura. E’ il primo volume della collana Biblioteca di Cultura Gastronomica:
Edito da Bolis Edizioni srl , Coordinamento
editoriale di Paolo Petroni , Fotografie:
oltre 200 a colori , Pagine: 248
. Distribuito in libreria Progetto
grafico e impaginazione a cura di JTD Milano Accademia Italiana
della Cucina - Istituzione culturale della Repubblica italiana. Fondata da Orio
Vergani nel 1953 con autorevoli
esponenti della cultura, dell’industria e del giornalismo dell’epoca tra cui
Dino Buzzati Traverso, Dino Villani e Giò Ponti. La volontà è preservare e
tutelare le tradizioni culinarie del nostro Paese , facendosi ambasciatori dei
principi della civiltà della tavola italiana
nel mondo. Salvaguardare i valori della nostra
cucina, quella familiare, nata dalla storia di ogni piccolo Comune dove,
con i prodotti propri del territorio, ognuno ha elaborato la sua particolare
ricetta. L’importanza di interpretare a
suo modo gli ingredienti a disposizione, per valorizzare e preservare un
patrimonio: quello della storia, della cultura e del costume d'Italia. 217
Delegazioni italiane e 87 estere. L’Associazione è stata riconosciuta
Istituzione Culturale della Repubblica Italiana, è senza scopo di lucro e conta
8.000 Accademici in tutto il mondo che la sostengono. Presente anche un’
attività editoriale con pubblicazioni
di pregio come i gli Itinerari di cultura gastronomica, i
Quaderni monotematici e la rivista mensile “Civiltà della Tavola”, organo di informazione sulle attività
dell'Accademia. Pubblica dal 1961 la Guida
ai Ristoranti: valutazione e segnalazione dei locali in base alla
genuinità dei prodotti e le
proposte dello chef legate ai
valori della tradizione classica locale e
quelle innovative della tradizione che evolve. App gratuita della Guida per
smartphone e tablet. Tra le pubblicazioni i ricettari: dopo “La Tradizione a
Tavola”, raccolta di 3000 ricette
redatta in occasione dell’Expo 2015
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