Prorogata fino al 19 novembre 2017 la Mostra al Filatoio di Caraglio – Via Giacomo Matteotti,
Caraglio (CN). Y KIMONO NOW PERCHÉ KIMONO OGGI. Centinaia di
kimono originali, per far conoscere la cultura, l’estetica
del Giappone. Kimono dal 1868/1964 provenienti dalla
collezione dell’artista e textile design americana Nancy
Stetson Martin. “…In Asia il decoro parla”
afferma Nancy Martin Stetson. La
mostra si snoda in 4 sezioni . La 1 sala dedicata alle stagioni
: il ciclo della natura . L’armonia dell’uomo con essa. Anche il decoro del
kimono la rispetta. Rugiada notturna,
piante, fiori, foglie, animali. Un racconto su stoffa . Il poeta Kenkō nel XIII secolo descrisse
come “la struggente bellezza del mondo”. Anche la tintura ne diventa testimone. Sala 2
il paesaggio. La rappresentazione dei paesaggi si ispira a racconti e miti della letteratura classica. L a letteratura vi introdurrà in sala. Il
mondo rurale leggendario, la poesia, le canzoni tradizionali. Particolari le
fodere interne di alcuni kimono: dettagliati
dipinti a china sono testimonianze rare
perché l’ inchiostro nel tempo spesso provoca la polverizzazione della seta. Sala 3 dedicata all’acqua. Prevalgono fluttuanti
sfumature di indaco . L’elemento
acqua in Giappone rappresenta un culto.
Non solo per il decoro e l’arte ma anche per pratiche rituali. Sala 4
kimono, arte, moda. Il kimono ha suggerito spunti creativi in
Giappone e nel mondo. Anche artisti occidentali dalla fine del 1800 a oggi. Tra
le opere in mostra o. Le dolci figure femminili dell’ artista Yoshiyasu Tamura.
L a struttura del kimono nasconde le forme femminili con estrema grazia. Importanti
creatori giapponesi tra cui Issey
Miyake, Yohji Yamamoto e Rei Kawakubo di Comme des Garçons ne hanno indagato
l’estetica. Nel corso della mostra vengono accostate immagini, suggestioni, sfilate,
video. Nancy Martin Stetson ha raccolto
e selezionato i kimono nei mercati tradizionali
giapponesi per oltre 40 anni. Il
Filatoio di
Caraglio, antico setificio in Europa
ancora esistente, è stato recuperato come museo e spazio espositivo. Una scelta
quindi non casuale. Nel 1868 , con la restaurazione Meiji i setaioli italiani erano già in Giappone per l’approvvigionamento dei bachi giapponesi.
Furono i semai, i setaioli italiani in Giappone, i primi ad instaurare
un importante rapporto di fiducia e conoscenza con questo paese. Tra i semai piemontesi, uniti nella “Società
Bacologica Torinese”, alcuni erano proprio di Caraglio.Ricordiamo
che a fine Ottocento molti artisti vennero influenzati dall’estetica
giapponese. Vincent Van Gogh , Gustav
Klimt, Claude Monet, fino a Mondrian e Maria Lai. “Il linguaggio del decoro va studiato – sostiene Nancy Martin Stetson
– il suo luogo di esposizione privilegiato
è il kimono che ci fa intravedere un mondo ordinato e forse felice, raccontato
in segni… È questo mondo, attraverso
i suoi motivi, i suoi pattern e i suoi colori, che vogliamo raccontare”. I
kimono esposti provengono da una preziosa collezione privata, composta da oltre
700 kimono quotidiani e destinati
alle cerimonie familiari del periodo Meiji (1868-1912), del breve periodo di
pace Taishō (1912/1926) e del primo ventennio del periodo Shōwa (1926/1945). Catalogo
a cura di Paola Gribaudo edizione Gli Ori. Informazioni: Fondazione Filatoio
Rosso - tel. 0171 610258, 0171 618300 e-mail:
info@fondazionefilatoio.it Mostra
promossa e realizzata da FONDAZIONE
FILATOIO ROSSO, COMUNE DI CARAGLIO. Foto per gentile concessione ©. Foto in
apertura Nancy Stetson Martin @gianni pezzali.Kimono03;
Foto 2 collage Nancy
Martin Stetson Kimono 4 -5; Foto
3 Nancy Martin Stetson Kimono1; Foto 4
Zembu collage
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