martedì 24 ottobre 2017

Y KIMONO NOW al Filatoio di Caraglio





Prorogata fino al 19 novembre 2017 la Mostra al Filatoio di Caraglio – Via Giacomo Matteotti, Caraglio (CN).  Y KIMONO NOW PERCHÉ KIMONO OGGI. Centinaia di kimono originali, per far conoscere la cultura, l’estetica del Giappone. Kimono dal 1868/1964 provenienti dalla collezione dell’artista e textile design americana Nancy Stetson Martin.  “…In Asia il decoro parla” afferma Nancy Martin Stetson. La mostra si snoda in  4 sezioni . La 1 sala dedicata alle stagioni : il ciclo della natura . L’armonia dell’uomo con essa. Anche il decoro del kimono la rispetta. Rugiada notturna,  piante, fiori, foglie, animali. Un racconto su stoffa . Il poeta Kenkō nel XIII secolo descrisse come “la struggente bellezza del mondo”.  Anche la tintura ne diventa testimone.  Sala 2 il paesaggio. La rappresentazione dei paesaggi si ispira a  racconti e miti della letteratura classica.  L a letteratura vi introdurrà in sala. Il mondo rurale leggendario, la poesia, le canzoni tradizionali. Particolari le fodere interne di alcuni kimono:  dettagliati dipinti a china sono  testimonianze rare perché l’ inchiostro nel tempo spesso  provoca la polverizzazione della seta. Sala 3 dedicata all’acqua. Prevalgono fluttuanti sfumature di indaco .   L’elemento acqua  in Giappone rappresenta un culto. Non solo per il decoro e l’arte ma anche per pratiche rituali. Sala 4  kimono, arte, moda. Il kimono ha suggerito spunti creativi in Giappone e nel mondo. Anche artisti occidentali dalla fine del 1800 a oggi. Tra le opere in mostra o. Le dolci  figure femminili  dell’  artista Yoshiyasu Tamura. L a struttura del kimono nasconde le forme femminili con estrema grazia. Importanti creatori   giapponesi tra cui Issey Miyake, Yohji Yamamoto e Rei Kawakubo di Comme des Garçons ne hanno indagato l’estetica. Nel corso della mostra vengono  accostate immagini, suggestioni, sfilate, video. Nancy Martin Stetson ha raccolto e selezionato i kimono nei mercati tradizionali giapponesi per oltre 40 anni.  Il Filatoio di Caraglio,  antico setificio in Europa ancora esistente, è stato recuperato come museo e spazio espositivo. Una scelta quindi non casuale. Nel 1868 , con la restaurazione Meiji i setaioli italiani erano  già in Giappone  per l’approvvigionamento dei bachi giapponesi. Furono i semai, i setaioli italiani in Giappone, i primi ad instaurare un importante rapporto di fiducia e conoscenza con questo paese. Tra i semai piemontesi, uniti nella “Società Bacologica Torinese”, alcuni erano proprio di Caraglio.Ricordiamo che a fine Ottocento molti artisti vennero influenzati dall’estetica giapponese. Vincent Van Gogh , Gustav Klimt, Claude Monet, fino a Mondrian e Maria Lai.  “Il linguaggio del decoro va studiato – sostiene Nancy Martin Stetson – il suo luogo di esposizione privilegiato è il kimono che ci fa intravedere un mondo ordinato e forse felice, raccontato in segniÈ questo mondo, attraverso i suoi motivi, i suoi pattern e i suoi colori, che vogliamo raccontare”. I kimono esposti provengono da una preziosa collezione privata, composta da oltre 700 kimono quotidiani e destinati alle cerimonie familiari del periodo Meiji (1868-1912), del breve periodo di pace Taishō (1912/1926) e del primo ventennio del periodo Shōwa (1926/1945). Catalogo a cura di Paola Gribaudo edizione Gli Ori. Informazioni: Fondazione Filatoio Rosso - tel. 0171 610258, 0171 618300  e-mail: info@fondazionefilatoio.it Mostra promossa e realizzata da FONDAZIONE FILATOIO ROSSO, COMUNE DI CARAGLIO. Foto per gentile concessione ©. Foto in apertura Nancy Stetson Martin @gianni pezzali.Kimono03;  Foto 2 collage Nancy  Martin Stetson Kimono 4 -5; Foto 3 Nancy  Martin Stetson Kimono1; Foto 4 Zembu collage











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